Dall'intervista con Angela Madesani,
Earth heart, Damiani, 2011
Earth (2006) è composto da immagini che ho realizzato nelle due isole di Fuerteventura e Lanzarote. In certi punti pare di trovarsi di fronte a un paesaggio lunare. Andando a lavorare in un posto, a volte si trovano degli elementi che diventano la sostanza del lavoro. Non volendo fare un lavoro descrittivo, non volendo documentare dei luoghi, mi affido a quello che trovo, per poter strutturare il racconto in chiave cinematografica. Ho trovato delle pietre che a mio parere potevano rappresentare una sorta di caos primordiale. Mi pareva una dimensione vicina a quella della Land Art.
A suo tempo avevo giocato con la traduzione del termine pietra in inglese: Stone. Mi piaceva perché racchiudeva sia “sto”, sto sulla pietra, qualcosa su cui si è appoggiati, sia “one” che significa l’uno, l’essere quasi primordiale. Tutti i titoli dei miei lavori sono il frutto di una scelta molto precisa. Il titolo del libro è un gioco di parole fra Earth e Heart, terra-cuore, che in inglese è un gioco enigmistico, di spostamento di consonante. Inoltre se si scrivono più volte di seguito le due parole ne scaturisce la frase Hear the art - Senti l’arte.
La mia idea è quella di pensare che, attraverso una certa bellezza, una certa idea della natura, un certo tipo di immagini e colori, in realtà ci sia una riflessione sulla propria esistenza e sul proprio modo di stare al mondo per tornare alle domande di sempre: chi sono, che ci faccio qui? L’elemento di contemporaneità è sempre emotivo.













